Costruire ponti, non muri

La mediazione passa anche dalla pittura, dal teatro e dal gioco

“Gli uomini costruiscono troppi muri e mai abbastanza ponti.”
Questa frase, attribuita a Isaac Newton, è diventata per Fratelli è Possibile molto più di un motto: è un orizzonte, una direzione.
Costruire ponti tra le persone è, infatti, il cuore pulsante del nostro lavoro quotidiano nella mediazione.

Non a caso, proprio l’immagine del “ponte” ha ispirato l’evento “Ponti tra le persone”, pensato per celebrare i primi 15 anni del servizio di mediazione della Cooperativa.

La mediazione: un’anima che abita diversi luoghi

Il servizio di mediazione è l’anima sociale di Fratelli è Possibile, attiva in tre ambiti distinti — sociale, aziendale e scolastico — accomunati da un obiettivo condiviso: trasformare i conflitti in occasioni di ascolto e cambiamento.
Perché i muri nascono nei luoghi più quotidiani: tra vicini di casa, tra colleghi, tra compagni di classe.
Ma è proprio lì che possiamo iniziare a costruire ponti.

Lo facciamo anche attraverso strumenti espressivi capaci di aprire spazi comunicativi dove le parole da sole non bastano: pittura, teatro e gioco. Durante l’evento celebrativo, li abbiamo proposti in tre workshop esperienziali, uno per ciascuno.

Pittura – “La tela dell’ascolto”

La pittura è silenziosa, ma parla forte.
Nel laboratorio “La tela dell’ascolto”, ogni partecipante ha scelto un colore e un’immagine per raccontarsi al gruppo, aprendo la porta al tema dell’ascolto empatico.
Abbiamo ascoltato i suoni della natura, condiviso ciò che ci ha colpiti, scoperto quanto ciascuno di noi percepisca il mondo a modo proprio.

Nell’attività conclusiva — “Un amico ha bisogno di parlarti” — la tela bianca si è trasformata in un luogo comune di emozioni, guidate dalla musica e dal gesto libero.

Un’esperienza profonda che ha sciolto barriere interiori e creato un clima di accoglienza, dove l’ascolto passava prima di tutto dal sentire.

Teatro – “Il teatro dei desideri”

Il teatro permette di esprimersi senza esporsi, di dire qualcosa di sé attraverso un gesto, una maschera, un piccolo rito.

Nel workshop “Il teatro dei desideri”, i partecipanti hanno giocato con tecniche di mediazione teatrale: ice break, super poteri condivisi, desideri rappresentati con costumi di scena, improvvisazioni di gruppo, cerchi di parole e di mani.
C’era chi è arrivato timido, chi in silenzio… ma qualcosa è cambiato: nel giro di poco tempo, il gruppo è diventato uno spazio sicuro di sperimentazione e connessione autentica.

I segnalibri con parole di bene, donati a fine attività, sono stati come piccoli semi lasciati nelle mani di ciascuno.

 Gioco – Il metodo Medianos

Il gioco è relazione pura.
Fratelli è Possibile è partner ufficiale del metodo Medianos, ideato da Massimiliano Ferrari, che ha condotto il laboratorio dell’evento.
Attraverso dinamiche ludiche, che utilizziamo in numerosi progetti, i partecipanti si sono messi in gioco in modo attivo, divertente e profondo.

Il gioco ha fatto cadere le difese, ha generato risate, ha insegnato a negoziare, a scegliere insieme, a gestire il conflitto senza paura.

Abbiamo seminato… e continueremo a farlo

Attraverso questi workshop non abbiamo solo proposto attività: abbiamo seminato esperienze, emozioni e strumenti.
Ogni partecipante ha portato via con sé un pezzo di ponte costruito insieme: nuove consapevolezze, tecniche per rinforzare le proprie soft skill, piccoli gesti da ripetere altrove.

Perché il vero cambiamento non è solo nell’attività in sé, ma in quello che ognuno porta con sé dopo: un modo nuovo di ascoltare, di relazionarsi, di affrontare le differenze.
E così, un ponte alla volta, continuiamo a costruire comunità più capaci di incontrarsi e capirsi.

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