Maggio 2025

Fratelli è Possibile celebra 15 anni di Servizi di mediazione a Rimini

Oltre 130 persone all’evento “Ponti tra le persone” organizzato dalla cooperativa sociale di Santarcangelo di Romagna

La Cooperativa Fratelli è Possibile ha festeggiato 15 anni di attività nel campo della mediazione con l’evento “Ponti tra le persone”, un momento di incontro, festa e riflessione che ha visto la partecipazione di oltre 130 persone tra soci, dipendenti, clienti, collaboratori, committenti e amici.

L’iniziativa, che si è svolta nei giorni scorsi a Santarcangelo, è stata un’occasione per ripercorrere il cammino della cooperativa, che dal 2009 si impegna nella promozione della gestione costruttiva dei conflitti, della comunicazione non violenta e del dialogo.

«Il settore dei Servizi di mediazione – spiega Elisa Zavoli, direttrice dei servizi di Mediazione della cooperativa – è l’anima sociale del nostro lavoro. Ci occupiamo di mediazione sociale, aziendale e scolastica, tre ambiti diversi ma legati dallo stesso obiettivo: costruire ponti tra le persone».

Durante l’evento, i partecipanti hanno sperimentato in prima persona le tecniche di mediazione attraverso workshop interattivi e dimostrativi, tra cui un laboratorio sul metodo esperienziale Medianos, ideato da Massimiliano Ferrari e adottato dalla cooperativa.

Fratelli è Possibile è stata tra le prime realtà in Romagna a proporre la mediazione in contesti quali le imprese, le scuole e i quartieri. «Quella della mediazione è stata una sfida culturale – aggiunge Zavoli -. Se siamo arrivati fin qui è grazie a chi ha creduto in noi e ha accettato di fare un pezzo di strada insieme: istituzioni, imprese, associazioni di categoria, scuole, enti pubblici e istituti di credito».

Guardando al futuro, la cooperativa è impegnata su più fronti: progetti abitativi innovativi come Borgo Maestro per donne con figli, percorsi formativi per aziende e pubbliche amministrazioni, e sperimentazioni educative con Medianos nei licei e nei gruppi scout.

«Vogliamo continuare a promuovere la cultura del dialogo in ogni ambito – conclude Zavoli – per contribuire a costruire relazioni di pace e accoglienza in una società che ne ha sempre più bisogno».

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